…sull’elasticita’

Applicando delle vibrazioni mediante una percussione o una eccitazione sinusoidale, di frequenza e di ampiezza determinate, si può risalire al valore Elasticità“E”, conoscendo semplicemente la frequenza di risonanza del materiale.

E=K.F/W

dove:

F è la differenza tra 2 parti scelte nel carico rettilineo CARICO-DEFORMAZIONE;

W è il relativo incremento della freccia di inflessione;

K è una costante.

VARIAZIONE % DELLA RESISTENZA A FLESSIONE IN FUNZIONE DELL’ANGOLO DI INCLINAZIONE DELLA FIBRATURA, RISPETTO ALL’ASSE LONGITUDINALE:

0°   100%

10°  87%

30°  51%

45°  14%

60°  7%

90°  6%

La globalizzazione…

Anche questo sarà l’ennesimo articolo rivolto alla rieducazione musicale più che alla promozione di nuove tecnologie applicate alla chitarra, visto il disinteresse galoppante verso lo studio di uno strumento. Di certo da quando il genere TRAP ha fatto la sua comparsa, dove non c’è necessità di musicisti per costruire il brano, né di cantanti preparati (autotune), né di essere grandi ermeneutici per la stesura del testo, l’abisso si  è fatto sempre più profondo! L’arte non ha nulla di politicamente corretto e soprattutto lasciamola fare a chi ha avuto la benedizione direttamente da ‘lassù’… 

Nello scenario culturale decadente, si somma una convinzione (bias cognitivo) per cui il ‘made in China’, significhi: ‘risparmio’. Sono validi i prodotti che costruiscono? Da dove viene questa capacità produttiva a costo zero? Dobbiamo fare un distinguo, se il brand è un’azienda occidentale dove lì ha delocalizzato, la risposta è affermativa. Se invece il prodotto, frutto dell’intera catena del valore, è cinese, i marchi si contano sulle dita di una mano. Ma come mai riescono solo loro ad avere un costo del lavoro così basso? I fattori sono molteplici tra cui: una pianificazione statale degli asset commerciali dove il privato è coadiuvato dallo stato (spesso recriminato dopo l’ingresso nel WTO), stabilità politica (non votano…), sfruttamento di risorse umane ridotte in schiavitù (internati politici), valorizzazione dell’istruzione, grande voglia di lavorare, assenza di un culto religioso improntato sulla trascendenza ma più su norme comportamentali (confucianesimo), una spiccata inattitudine all’osservanza delle norme extra territoriali. Entrando nello specifico del settore musicale, vorrei denunciare come da diversi anni, alcune piattaforme di e-commerce cinesi vendono fake, a danno di importanti costruttori americani come: Gibson, Music Man, Alembic, Seymour Duncan, Ernie Ball ecc.

Il sito in questione è AliExpress. Il cliente lamenta la non autenticità del pick up Seymour Duncan; il fornitore con assoluta tranquillità afferma di aver venduto un falso. Di fronte a questo atteggiamento spocchioso che è un modus operandi e vivendi direi per la cultura cinese, c’è da chiedersi cosa possiamo fare per difenderci. Probabilmente ritornare ad amare la propria patria, a discernere tra l’affarismo e il commercio, pretendere etica da parte di tutti gli attori in scena..

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I musici e gli artigiani in Italia….

Posted on 17 July 2023 by manuel

Il contesto musicale italiano attuale rimane fanalino di coda di un mondo che si fa più smart a livello globale ma che da noi appare più che altro flat. Di certo non mancano musici di caratura internazionale sia mainstream (Maneskin) che di nicchia ( Mancuso ); allora dove si nasconde il virus letale? Eppure la musica fa bene! Esiste pure  una disciplina medica (musicoterapia), è un’arte estremamente fruibile che a differenza di altre, crea aggregazione, comunicazione. Sempre secondo la scienza, per chi si cimenta nell’imparare a suonare uno strumento é un’attività che attiva il cervello e il corpo in modo straordinario e ‘sincronizzato’. I generi musicali del decennio ’65/’75 valsi un secolo per qualità e varietà erano certamente una svolta e hanno avuto una ridondanza universale, tradotto: la buona musica ha venduto moltissimo e lo può fare ancora! Come detto in precedenza, mettere ‘in moto il cervello’ delle persone diviene certamente scomodo per la classe politica, meno si riesce a manipolare meno potere hai! In  Italia si alternano governanti ogni anno e mezzo circa, quando la stabilità è un parametro fondamentale per vedersi riconosciuta credibilità nazionale e soprattutto internazionale. Essere patria della moda ne è sintomatico; ciò  significa omologarsi ciclicamente a dei dettami meramente imprenditoriali da non confondere con i movimenti culturali che si esprimono financo l’abbigliamento! Nella couture c’è un innegabile ingegno (sartoriale) ma è relegata a persone molto facoltose! L’apparire è sì comunicazione ma prescinde da un ciclico sdoganamento da parte dei componenti di una società, di per sé annulla la lungimiranza come target. Una considerazione personale: “l’arte, in qualsiasi sua formula, viaggia a pari passo con il benessere economico”. Analizzando la storia (vedi Venezia..) e la mia esperienza di vita ho constatato come sia inversamente proporzionale il binomio qualità/disagio economico.La mancanza di prospettiva porta all’apatia, tutto quello che è transitorio porta ad una destrutturazione culturale.  Studiare uno strumento musicale ad esempio, richiede fatica e questo cozza con il vivere smart! L’eccesso di comunicazione (tipicità degli ultimi decenni), oscura gli attori competenti (linee guida) poiché promuovono il sacrificio  in controtendenza al mondo facile, purtroppo la chimera degli ignoranti! Questa analisi trova concretezza quotidianamente nelle scelte operate dalla gente, l a negatività, la pochezza, la codardia non sono mai stati tratti predominanti di un grande popolo!

Bias della valvola? No, cognitivo!

Anche questo sarà l’ennesimo articolo rivolto alla rieducazione musicale più che alla promozione di nuove tecnologie applicate alla chitarra, visto il disinteresse galoppante verso lo studio di uno strumento. Di certo da quando il genere TRAP ha fatto la sua comparsa, dove non c’è necessità di musicisti per costruire il brano, né di cantanti preparati (autotune), né di essere grandi ermeneutici per la stesura del testo, l’abisso si  è fatto sempre più profondo! L’arte non ha nulla di politicamente corretto e soprattutto lasciamola fare a chi ha avuto la benedizione direttamente da ‘lassù’… 

Nello scenario culturale decadente, si somma una convinzione (bias cognitivo) per cui il ‘made in China’, significhi: ‘risparmio’. Sono validi i prodotti che costruiscono? Da dove viene questa capacità produttiva a costo zero? Dobbiamo fare un distinguo, se il brand è un’azienda occidentale lì delocalizzata la risposta è affermativa. Se invece il prodotto, frutto dell’intero ciclo del valore, è cinese, i marchi si contano sulle dita di una mano. Ma come mai riescono solo loro ad avere un costo del lavoro così basso? I fattori sono molteplici tra cui: una pianificazione statale degli asset commerciali dove il privato è coadiuvato dallo stato (spesso recriminato dopo l’ingresso nel WTO), stabilità politica (non votano…), sfruttamento di risorse umane ridotte in schiavitù (internati politici), valorizzazione dell’istruzione, grande voglia di lavorare, assenza di un culto religioso improntato sulla trascendenza ma più su norme comportamentali (confucianesimo), una spiccata inattitudine all’osservanza delle norme extra territoriali. Entrando nello specifico del settore musicale, vorrei denunciare come da diversi anni, alcune piattaforme di e-commerce cinesi vendono fake, a danno di importanti costruttori americani come: Gibson, Music Man, Alembic, Seymour Duncan, Ernie Ball ecc. Eccone un esempio nelle foto seguenti:

Il sito in questione è Ali Express. Il cliente lamenta la non autenticità del pick up Seymour Duncan; il fornitore con assoluta tranquillità afferma di aver venduto un falso. Di fronte a questo atteggiamento spocchioso che è un modus operandi e vivendi direi per la cultura cinese, c’è da chiedersi cosa possiamo fare per difenderci. Probabilmente ritornare ad amare la propria patria, a discernere tra l’affarismo e il commercio, pretendere etica da parte di tutti gli attori in scena..

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La filosofia

LA COSTRUZIONE DI UNA CHITARRA ELETTRICA cap.1

Posted on 20 September 2023 by manuel

Questo trattato si pone come valorizzatore delle chitarre elettriche di liuteria utilizzando come gradiente la qualità. I più importanti brand industriali hanno una divisione personalizzata dove si utilizzano metodologie artigianali quindi consapevoli loro malgrado che, i maestri liutai sono imprescindibili nell’ottenimento di uno strumento il più possibile straordinario. Ogni chitarra ha una sua personalità, nessuna può essere eclettica, ognuna ha una destinazione nei generi musicali. Negli anni ’90 si è pensato che l’effettistica potesse soppiantare la struttura, le caratteristiche tecnologiche dello strumento ma in realtà ha appiattito i suoni..: compressore, booster, speaker simulator, una punta di delay, ecc. ecc. Il suono dei chitarristi che hanno fatto la storia, quelli che riconoscimenti dopo due note per intenderci, hanno una caratteristica comune: sono reali, li ritrovi in ​​natura! A onor del vero, la qualità dell’amplificatore diviene determinante poiché colora il suono, non è solo la chitarra ben fatta a essere determinante. Un’altra domanda, forse la più importante è l’era della digitalizzazione; beneficiaria assoluta nel lavoro di produzione in quanto l’editing permette di ridurre i tempi dei costosi studi di registrazione. Ma dopo decenni di evoluzione tecnologica e della sua esasperata applicazione ci ha portato una involuzione artistica, possiamo affermare quindi: “l’artefazione distoglie dall’obiettivo primo della musica, raccontare cioè una esperienza,

LA COSTRUZIONE DI UNA CHITARRA ELETTRICA cap.2

Posted on 21 September 2023 by manuel

A questo punto un aspetto fondamentale da tenere presente nel percorso della costruzione di una chitarra elettrica e l’allestimento di un laboratorio. La caparbietà e la passione non sono sufficienti senza un luogo e una attrezzatura adeguata soprattutto in funzione dei tempi di realizzo oltre che qualitativi, i cosiddetti ‘tempi e metodi’. Il luogo dovrebbe avere una dimensione minima di 20 mq per ospitare l’attrezzatura necessaria, mentre lo stoccaggio eventuale delle essenze è una discrezione dell’artigiano che può approvvigionarsi di volta in volta del necessario dai fornitori specializzati. Difficile fare un capitolato preciso dei costi della SOLA attrezzatura poiché come per tutte le cose di questo mondo, esistono prodotti più o meno performanti con relativi prezzi di listino,comunque la spesa minima per poter ottenere un risultato valido si aggira intorno ai venticinquemila euro. Se la prospettiva è avvalersi di macchine a controllo numerico per accorciare le tempistiche, la spesa si amplifica.

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LA COSTRUZIONE DI UNA CHITARRA ELETTRICA cap.3

Posted on 22 September 2023 by manuel

Dopo aver organizzato il necessario per i processi lavorativi, incombe la più importante delle scelte da affrontare, ovvero quali tipologie di chitarre elettriche fabbricare. Chiaramente più possibilità potrai offrire al cliente, maggiore sarà il mercato ma parallelamente l’attrezzatura dovrà essere integrata. Riuscire a concepire una linea propria è l’apice del successo per un artigiano ma si deve oggettivamente considerare che il mercato attuale offre soluzioni di ogni sorta a prezzi altrettanto più disparati quindi la chitarra fatta a mano ha come peculiarità la personalizzazione fatta simbioticamente con il musicista . L’ergonomia del manico e del corpo sono il cuore dello strumento, ed è la parte su cui bisogna concentrarsi maggiormente.Hardware ed elettronica possono essere soddisfatte ampiamente dalle numerose aziende presenti sul mercato oppure autocostruiti. E’ mia personale opinione che la chitarra non deve avere quantità di suoni ma qualità di suoni inoltre dobbiamo sempre tenere presente l’influenza dell’amplificatore sul suono finale. Ad esempio le chitarre Fender su cui sono installate quasi esclusivamente pick up single coil, quindi dal suono squillante, gli amplificatori studiati dal mitico Leo Fender risultano molto caldi e definiti a compensazione.

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Custom Shop

Costruisci il tuo manico Stratocaster style

Scegli tu:

essenze; dimensioni (diapason, larghezza al capotasto e al ponte); raggio tastiera; verniciatura (nitrocellulosa, olio, gommalacca); caratteristiche tecnologiche capotasto

Il profilo del manico puoi deciderlo “work in progress” sino al raggiungimento più congeniale alla tua impostazione tecnica

Il raggio della tastiera e soprattutto il diapason sono elementi determinanti. La curvatura influenza il tuo linguaggio musicale (ad esempio: se usi molto il bending o meno) mentre il diapason sara’ determinante per il timbro e per l’ergonomicita’ complessiva dello strumento a causa delle dimensioni del manico in senso longitudinale.